San Giovanni Fuorcivitas

                     
Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas:

Dedicata a San Giovanni Evangelista, la chiesa è anche detta Fuorcivitas per la sua collocazione appena fuori della prima cerchia muraria. Alcuni storici ne fanno risalire la fondazione ai tempi della dominazione longobarda (secc. VII-VIII), ma le prime notizie documentarie risalgono al 1119 quando, per volontà del vescovo Ildebrando, la chiesa viene ricostruita sull'area di quella preesistente. Dell'impianto originario, ampliato nel sec XIV, sono oggi visibili il paramento in travertino e serpentino verde e il portale laterale - ingresso principale della chiesa - con l'architrave scolpito con l' Ultima Cena di Gruamonte. L'interno, ad aula rettangolare, conserva opere di rilievo realizzate principalmente nel '300, quando la chiesa diventa un importante cantiere attraendo alcuni tra i migliori artisti del tempo. Ne sono un esempio il pulpito di Fra' Guglielmo da Pisa (1270), l'acquasantiera con le Virtù Cardinali e Teologali attribuita all'ambito di Nicola Pisano, il polittico di Taddeo Gaddi con La Madonna in Trono tra i Santi (1353-55) e quello di Giovanni di Bartolomeo Cristiani con Le storie di San Giovanni Evangelista (1370). Tra le altre opere conservate, un Crocifisso ligneo duecentesco e la Visitazione in terracotta invetriata di Luca della Robbia (1445 circa). La chiesa viene restaurata nei primi anni del '900 - ripristinando il chiostro romanico parzialmente demolito durante gli ampliamenti del sec. XIV - e di nuovo negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale per i danni causati dai bombardamenti.

Ex Oratorio di Sant'Antonio Abate - Bar Valiani:

L'antico Oratorio di S. Antonio Abate risale al sec. XIV. Presenta una facciata bicroma analoga a quella della vicina chiesa romanica e conserva al suo interno affreschi di scuola pistoiese del sec. XIV. Soppresso alla fine del '700, fu venduto a privati e profondamente trasformato in trattoria e mescita di vini e abitazione. Nel 1864 fu acquisito dalla famiglia Valiani che avviò una pasticceria, procedendo a un primo restauro dell'esterno e a un maggior decoro interno, facendone uno dei principali ritrovi della borghesia cittadina frequentato, tra gli altri, da illustri ospiti come Verdi, Rossini, Bellini, Leoncavallo, Giordano, D'Annunzio e Puccini. Nel 1964 il locale è stato completamente rinnovato e restaurato ad opera dell'architetto Albino Secchi che ha recuperato le antiche strutture e le decorazioni pittoriche realizzando un completo e raffinato allestimento. Fa parte dell'associazione Locali Storici d'Italia.

                     
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